Il nome della casa (Meneghìn) deriva dal soprannome di famiglia, tradizionale distintivo ertano. Si trova nel nucleo antico del centro storico di Erto. L’analisi di una delle sue travi ha svelato che si tratta di un larice del 1602. I suoi muri inoltre portano ancora i segni di un immane incendio sviluppatosi in paese nel 1660. Il recente restauro ha conservato le caratteristiche originarie pur adattandola alle esigenze moderne. All’interno, secondo la tradizione, i pavimenti e le scale sono in legno di larice mentre i serramenti e gli arredi sono in legno di abete. Non sarete disturbati dal traffico perché all’interno del paese si viaggia solo a piedi ed i bambini sono al sicuro. All’interno dell’abitazione non si può fumare. Sono benvenuti animali domestici di piccola taglia e ben educati. Casa Meneghìn non chiede cauzioni per eventuali danni che si dovessero verificare perché fiduciosi che gli ospiti, sentendosi a casa, avranno cura dell’abitazione. La struttura interna è interamente in legno: meglio evitare di accendere fiamme (candele ecc) che la possano danneggiare o rischiare di provocare incendi. Ottimo punto di partenza per numerose escursioni a piedi ed in bicicletta

Mi piace pensare che nella casa abitata dai miei bisnonni possano risuonare le voci di altre persone

I centri storici di Erto e di Casso inducono a passeggiare tra le strette vie acciottolate, senza fretta. Le pietre scalpellate a mano, le piccole finestre delle case e quelle più ampie dei fienili raccontano una storia antica, semplice ma ingegnosa. Alzando lo sguardo si intravedono le vette delle Dolomiti Friulane, più severe delle più note Dolomiti trentine o venete, ma altrettanto affascinanti. Lo squarcio sul monte toc introduce alla triste pagina del disastro del Vajont. Presso il centro visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e presso la mostra ;Le Voci del bosco; si possono trovare informazioni sulle escursioni ed approfondire alcuni aspetti etnografici e storici.